“Mi era venuto da pensare che io, invece che dai vari governi pentapartito o monocolore che si dice si siano alternati alla guida del paese, piuttosto che da loro, io ero stato governato da Bulgakov, da Fitzgerald, da Voltaire, da Balzac, da Vonnegut, da Camus, da Tolstoj, da Gogol’, da Dostoevskij, e ero stato un suddito felice e riconoscente.
Allora per me, avevo pensato, un evento politico più importante delle elezioni sarebbe stato qualcuno, da qualche parte, uno che non sapevo neanche come si chiamava, sarebbe stato importante che quello lì continuasse a scrivere il romanzo al quale stava lavorando da dei mesi, per tirare fuori dalla sua pancia il romanzo destinato a governarci e a fare di nuovo di noi, che non avevamo altro che il nostro spaesamento e la nostra disperazione, dei sudditi felici e riconoscenti.”
Che poi è un pezzo di Paolo Nori, ma un po’ riassunto.