A Stefano Guerra piace fare le file: alle Poste, al supermercato e dal medico curante. Ma quando arriva la domenica come fare a scavallare il tempo?
Che poi, correggetemi se sbaglio, credo proprio che voi non ce l’abbiate il problema che ho invece io, voi gente normale, voi che vi ride anche il culo per quanto siete contenti di svegliarvi stamattina e affacciarvi alla domenica, così sgombra di lavoro, per riempirla dei vostri istinti più insani, come poltrire o potare, pedalare o pescare, ché voi gente normale siete sempre intasati di interessi o disbrighi che vi affaccendano il week-end, mentre io, che evidentemente sono poco normale, mi viene quasi un attacco di panico sapendo che non ci sarà nessuna maledetta fila in cui ficcarmi, niente supermercati, niente dottori, niente poste, niente di niente per scavallare il tempo.
Per zittire le mie ansie, non ridetemi dietro, una volta ho pensato addirittura di andare a vedere una partita di calcio, perché se allo stadio ci sono migliaia di tifosi, come si vede alla tivù, allora ci saranno chilometri di fila per entrare, tutti per me, mi sembrava un ragionamento ineccepibile, però quando ci sono arrivato allo stadio, non c’era nessuno là davanti, giocavano in trasferta ho poi scoperto.
La questione, ahimè, è che se non ti interessi di calcio o di sport in generale, ed è proprio il mio caso guarda caso, è difficile farsi passare addosso una domenica intera senza che ti si gonfi dentro un magone grosso quanto una boccia da bowling, che va a fare strike nel tuo petto sotto forma di una somatizzata tachicardia tambureggiante, e tutto ciò lo spiego a voi, voi gente normale, voi con una compagna da intrattenere, una famiglia da badare, una manciata di amici da salvaguardare, perché voi gente normale di questi problemi non ne avete, però ne avete altri, eccome, visto che la compagna ultimamente è una gran lagna, che la famiglia è una spugna che vi assorbe ogni geyser di frivolo entusiasmo festivo, e che gli amici diventano ogni giorno sempre più distanti, allontanati inevitabilmente dalle loro quotidiane preoccupazioni, quindi queste cose le dico a voi, voi gente normale, perché in un attimo di sconforto potreste anche pensare, Magari fossi poco normale come Stefano, ma cosa credete, anch’io c’ho i miei problemi, allora facciamo che ognuno si tiene i suoi e piantiamola lì.
(tratto da I romagnoli ammazzano al mercoledì)